Ci sono 2986 messaggi in 299 pagina/e
23/03/2010 17:02:05 |
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Un giorno Francesco fece chiamare i suoi compagni e disse:" Voi sapete come Donna Jacopa de Settesogli fu ed è molto fedele e affezionata a me e alla nostra fraternità.Io credo che,se la informerete del mio stato di salute,riterrà ciò come una grazia grande e consolazione.Fatele sapere in particolare che vi mandi,per confezionare una tonaca,del panno grezzo color cenere(...).E insieme invii un po' di quel dolce che era solita prepararmi quando soggiornavo a Roma".Si tratta del dolce che i romani chiamano mostaccioli,ed è fatto con mandorle,zucchero o miele e altri ingredienti". |
Le "donne" di San Francesco
| IP:93.43.161.225 | http:// |
22/03/2010 08:23:33 |
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Prassede era quanto mai famosa fra le religiose del territorio romano,fin dalla sua tenera infanzia,per amore dell'Eterno Sposo , si era rinchiusa in un'augusta cella e vi rimaneva già ormai da quarant'anni;(..)Saliva un giorno per le sue faccende nel solaio della sua celletta cadde sfortunatamente a terra.(...)O mio santissimo Padre,che ovunque soccorri benigno alle necessità di tanti,che neppure conoscevi da vivo,perchè non vieni in aiuto a me così infelice,a me che pur indegnamente ho meritato,quando eri in vita,la tua dolcissima amicizia?Infatti è necessario,come puoi ben vedere,o Padre,o mutare il voto,o subire la morte!(...)Alzati - disse - o figlia benedetta,alzati, non temere!. Ricevi il dono della completa guorigione e mantieni la tua promessa inviolata!. La prese per mano, l'alzò e disparve(FF 1002) |
Le "donne" di San Francesco
| IP:93.43.161.225 | http:// |
21/03/2010 11:12:45 |
Voto: |
l'Eucarestia avviene sempre dentro la cornice dei nostri piccoli e grandi tradimenti.Ciò che conta è essere lì,a ricevere questo dono,con tutta la verità del nostro essere,il che vuol dire non dimenticare nulla,non avere vergogna di nulla,non vantarsi di nulla:essere lì con tutte le nostre contraddizioni e i balbettamenti della nostra fede. |
io e dio
| IP:93.43.161.225 | http:// |
20/03/2010 18:29:57 |
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E’ l’era del grano maturo, del pane della «convivialità delle differenze», in cui non basta che, superate le ingiustizie e gli accaparramenti egoistici, a ognuno venga dato il piatto che gli spetta, ma è necessario che questo venga consumato insieme, alla stessa tavola, tra amici che si vogliono bene.
E’ l’era dell’olio fluente, simbolo sacramentale dello Spirito, la cui forza unificante provoca riconciliazione con Dio, con gli uomini, col creato.
Utopie di inguaribili sognatori? Traguardi improponibili per un Mezzogiorno lacerato da tanti problemi sociali? Profezie sterili, incapaci di perforare antiche corazze di diffidenza e di omertà per piantarsi nel cuore della gente e divenire prassi quotidiana?
Tutt’altro. C’è nel Sud, oggi più che mai, un’ansia profonda di solidarietà. Si avverte il bisogno di uscire dalle vecchie aree dell’individualismo per aprirsi a orizzonti di comunione. […] Un Mezzogiorno che […], divenuto crocevia privilegiato delle culture mediterranee […], vede moltiplicarsi al suo interno le esperienze di educazione alla pace, si riscopre come spazio di fermentazione per le logiche della nonviolenza attiva, avverte come contrastanti con la sua vocazione naturale i tentativi di militarizzazione del territorio e vi si oppone con forte determinazione. […]
L’Europa che nasce deve fare i conti con il Sud d’Italia, il quale, nella sua coscienza emergente, si rifiuta di assolvere al ruolo di icona della subalternanza per tutti i Sud della terra, ma vuole sempre più decisamente presentarsi alla ribalta mondiale come icona del ris***to dalle antiche schiavitù. […]
E’ il tempo della speranza. E a questa speranza c’è da far credito.
Nel libro dei Chassidim si legge questa frase di Baal Schem: «Il vero esilio per gli ebrei si ebbe quando essi cominciarono a sopportarlo»
Questo libro è la testimonianza più autentica di come il Sud non sopporti l’esilio. E noi vogliamo premiare la fierezza di questa terra, amara e forte, che non si è voluta adattare alla rassegnazione».
+ don Tonino, Vescovo
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20 marzo 2010 ] - In occasione della "XV Giornata della Mem
| IP:93.43.164.143 | http:// |
20/03/2010 12:59:28 |
Voto: |
Nessuna parola ***tiva esca dalla vostra bocca,
ma piuttosto parole buone che possano servire per un'opportuna edificazione,
giovando a quelli che ascoltano.
[Ef 4,29] |
Paolo, apostolo di Cristo
| IP:87.10.101.159 | http:// |
19/03/2010 15:59:17 |
Voto: |
Mentre San Francesco si trovava nel vescovado di Rieti per curarsi gli occhi,una povera donna di Machilone venne dal medico,perchè anche lei aveva una malattia simile a quella del Santo.Questi,parlando familiarmente al suo guardiano,cominciò a poco a poco a persuaderlo all'incirca così:" Frate guardiano,dobbiamo restituire ciò cheè di altri".(....)
"Restituiamo questo mantello,che abbiamo ricevuto in prestito da quella poveretta,perchè non ha nulla in borsa per le sue spese."Ma - obiettò il guardiano - questo mantello è mio e non lo ho avuto in prestito da nessuno.(...)Francesco allora chiamò un secolare molto affezionato e gli disse:"Prendi questo mantello e dodici pani,và da quella donna poverella e dille così:"Il povero,al quale hai imprestato il mantello,ti ringrazia,ma ora riprendi ciò che è tuo".(...)E la donna convinta che non c'era inganno,per timore che le venisse tolta una fortuna così impensata,si alzò nottetempo e, senza pensare alla cura degli occhi,se ne ritornò a casa col mantello".(FF679) |
Le "donne" di San Francesco
| IP:93.43.158.223 | http:// |
18/03/2010 23:29:20 |
Voto: |
Quelli che temono il Signore sanno giudicare,
i loro giudizi brillano come luce.
[Sir 32,20] |
..del timor di Dio
| IP:87.10.101.159 | http:// |
18/03/2010 07:43:50 |
Voto: |
Una donna anziana e poverella che aveva due figli nell'Ordine, venne a quel luogo a chiedere l'elemosina a Francesco:la poveretta in quell'anno non aveva di che vivere.Il Santo si rivolse a Pietro di ***tanio(....)." Possiamo avere qualcosa da dare alla nostra madre?."Francesco affermava che la madre di un frate era madre sua e di tutti i frati. gli rispose Pietro:"(...)In chiesa abbiamo soltanto un Nuovo Testamento(..)."Di fatto,a quel tempo i frati non avevano breviari,e neppure molti salteri.Francesco riprese:"dà a nostra madre il Nuovo Testamento,che lo venda per far fronte alle sue necessità:Credo fermamenta che piacerà più al Signore e alla beata Vergine Madre sua se doniamo questo libro,anzichè farci delle letture".(FF.1606) |
Le "donne" di San Francesco
| IP:93.43.165.181 | http:// |
17/03/2010 15:43:17 |
Voto: |
Non ricordate più le cose passate,non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova:proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada,immetterò fiumi nella steppa. |
carmela
| IP:93.43.165.181 | http:// |
16/03/2010 08:06:42 |
Voto: |
“Voi che avete sete, venite alle acque”,
dice il Signore;
“anche voi, che non avete denaro,
venite, e dissetatevi con gioia”. (cf. Is 55,1)
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carmela
| IP:93.43.167.37 | http:// |
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