CSV E AOFO

PRESENTANO NELL’AUDUTORIUM

DI PALAZZO NERVEGNA di Brindisi

IL MOZAMBICO DI

FRA FRANCESCO MONTICCHIO

24.01.20




«I frati cappuccini di Puglia non hanno mai tolto lo sguardo dal Mozambico ne è testimone fra Francesco Monticchio da Campi Salentina per 28 anni in Mozambico che per alcuni anni ha lavorato all’uscita del volume 70 anni in Mozambico per la liberazione dell’uomo. La missione dei cappuccini di Puglia in Zambézia 1951-2018 con l’editrice LB di Bari.



Ecco che nel 2021 si potrebbe affermare che andrà più esattamente a concludersi questo settantennio per la liberazione dell’uomo.



Ne assaporiamo già le tappe principali, la storia di mille e mille incontri, la cronaca spicciole e precisa che fra Francesco ha saputo stendere davanti ai nostri occhi.



Nelle pagine di fra Francesco si ritrovano i nomi, i volti e i viaggi fatti insieme con diversi frati già defunti. Leggiamo dei vescovi che si sono succeduti fino ad oggi nelle chiese particolari del Mozambico.



Accenniamo qui solamente a fra Prosperino Gallipoli, fra Carlo Patano, fra Fortunato Simone, i tre martiri di Inhassunge fra Camillo, fra Francesco e fra Oreste e ancora fra Giocondo Pagliara, fra Benito De Caro… e la lista si potrebbe allungare di molto.



Avvertiamo la continua ricerca di figure di spicco, di figure del clero, nativo e non, in grado di offrire stabilità e santità di vita.



Ad esempio il Vescovo di Beira dom Sebastião Soares de Resende degli inizi cinquanta oppure il Vescovo di Nampula don Manuel Vieira Pinto e per finire il nostro arcivescovo di Maputo il cappuccino dom Francisco Chimoio.



I lettori ritroveranno il sindaco di Mopeia, si immagineranno come poteva essere la sua casa coperta di paglia che lasciava penetrare l’acqua della pioggia abbondante.



Gli appassionati di comunicazione scopriranno che a Nangololo, verso nord, nella regione di Cabo Delgado, esiste la Radio san Francesco d’Assisi, uno studio fotografico e un laboratorio odontotecnico.



E c’è una lunga lista di laici volontari e missionari, ognuno con un carisma diverso, con la sua bella gratuita disponibilità, il suo vissuto carico di sensazioni, sempre bisognose di essere trasmesse».



Per il testo: Cfr. Pier Giorgio Taneburgo in Missionari nostri Anno XXXIX n. 2