Ammissione OFS
Ripercorrendo il cammino verso una grandissima emozione
di Mauro Bufi e Loredana Lanzellotti

Signore è questo il Tuo disegno?

Ricostruiamo con la mente la casualità dell’incontro con un luogo, il Convento dei Frati Cappuccini, che diventerà familiare. Dopo 10 anni di lontananza da Giovinazzo arriva un trasferimento inatteso che ci permette di ricompattare il nostro nucleo familiare, ma per facilitare l’inserimento del nostro figlio maggiore nel tessuto sociale della città, chiediamo di includerlo nel gruppo degli “araldini/genitori” di cui qualche amico ci ha parlato, così per caso. La nostra frequentazione del convento cappuccino di Giovinazzo si fa più assidua, qui proviamo una sensazione di serenità e di pace, nonostante i dolori e le difficoltà di cui il vivere quotidiano non ci risparmia.

E poi arriva l’idea dell’allora Padre Guardiano, Francesco Monticchio, di voler coinvolgere i genitori, con incontri “ad hoc”, nel percorso che i figli araldini stanno facendo, formando così il gruppo dei genitori/araldini. Seguiamo questa idea con entusiasmo, forse inizialmente per essere coerenti agli occhi dei nostri due figli, ma poi perché sentiamo il desiderio di conoscere la ragione della serenità e di quel senso di Pace che quei luoghi ci trasmettono.

Sentiamo di appartenere alla fraternit à, ma passano alcuni anni prima di poter sentire l’esigenza di formalizzare la nostra richiesta di ingresso nella fraternità OFS e proseguire il nostro cammino, anche se da quel momento ci sembra di aver aperto una porta alla Speranza, di poter condividere i nostri dubbi, di capire che dietro ogni avvenimento della nostra esistenza c’è il Signore.

L’esperienza di cammino condiviso con il/la proprio/a compagno/a di vita è unica, perché ti offre la possibilità di moltiplicare gli effetti della riflessione di ogni momento spirituale vissuto in comune, incrementando l’opportunità di scambio che il modo di vivere attuale rende sporadica. Siamo convinti che nelle difficoltà di un percorso in salita come può essere la ricerca della propria dimensione spirituale, ognuno è sostegno per l’altro, al punto che alla vigilia della nostra ammissione OFS, quando Mauro mi ha confessato che la sua emozione era superiore al giorno del nostro matrimonio, non sono rimasta stupita ma felice, perché questo evento ha rappresentato un consolidare la nostra vocazione di laici nello stato coniugale.
 

Il rito dell’ammissione, per quanto semplice, è ricco di significato: ci viene data la possibilità di coltivare, con la spinta della fraternità e con la guida dei frati, il senso della nostra esistenza, il desiderio di sentirci “aderenti” al Padre, coerenti al Vangelo, come Francesco che era innamorato di Cristo e lo “viveva” in ogni momento.
“Signore tu fai nuove tutte le cose….” sono queste le parole che ci vengono in mente in quei momenti e quella emozione ci sembra di trasferirla a tutti i presenti.

Ci auguriamo che questa testimonianza possa raggiungere quelle famiglie e quei fratelli lontani o dubbiosi che non riescono a leggere il disegno di Dio in loro.

Anima mia canta e cammina,
anche tu o fedele di chissà quale fede
oppure tu uomo di nessuna fede
camminiamo insieme
e l’arida valle si metterà a fiorire.
Qualcuno,
Colui che tutti cerchiamo
ci camminerà accanto.
(D.M. Turoldo)