IL PRIMO INCONTRO CON GESU’

Le domeniche otto e quindici di maggio non sono state due domeniche qualsiasi per la nostra parrocchia. Sono state domeniche di festa.

Ed anche questa non è una festa qualunque, è la festa di venticinque bambini che assieme ai loro genitori hanno accettato l’invito di Gesù di riceverlo nel loro cuore.

I bambini non sanno ancora bene cosa voglia dire “fare la prima comunione”, sono emozionati, anche un po’ agitati; è quell’agitazione che ti pervade quando sai che qualcosa in te sta per cambiare; sanno che stanno per accogliere Gesù dentro di loro con cuore pronto e generoso; sanno che vivranno il più grande atto d’amore: il sacrificio del figlio di Dio, morto per noi; sanno che diventeranno una cosa sola con Gesù Risorto.

Tutto è pronto, i bimbi in fila, ciascuno con una calla bianca, simbolo della loro purezza e del loro candore, entrano in chiesa, ad accoglierli sull’altare c’è il parroco.

Tutto ha una sfumatura diversa, ed è la sfumatura data dalla preghiera di Don Tonino Bello:

“Vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un gabbiano all'ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l'avventura della libertà, vivere è stendere l'ala, l'unica ala con fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te”.

E’ davvero una celebrazione speciale, i bambini non si accomodano tra i banchi, come normalmente, ma si dispongono intorno all’altare, intorno a quella tavola che li nutrirà con un cibo che alimenterà la loro vita come nessun altro; i bambini sono lì per dire ciascuno il proprio “Eccomi”.

Fra Francesco invita tutti a manifestare sincero pentimento e a riconoscersi bisognosi di salvezza. I nostri bimbi chiedono al Signore di aiutarli a sciogliere i pugni all’amore e al perdono, ad accogliere come fratello chi è diverso da loro, a purificare il cuore da ipocrisie e falsità.

Con attenzione ascoltano ciò che il Signore ha da dire loro in quel giorno, ascoltano Gesù che parla loro attraverso la sua Parola e cominciano a comprendere che davvero sono loro ad essere i protagonisti, che Gesù sta parlando a tutti ma in particolare a loro.

Sono pronti ora i nostri piccoli angioletti a dire a voce alta la loro Professione di fede, sanno bene che questa non è una semplice preghiera, ma è il nucleo del loro essere cristiani.

Pregano i bambini per la Chiesa che, ricolma di Spirito Santo, annunci senza stancarsi, il Vangelo di Gesù e il mondo diventi più buono con la loro testimonianza; pregano per loro che partecipano per la prima volta in modo pieno all’Eucarestia perché possano ricevere Gesù nella gioia e nella semplicità e che questo incontro possa sostenerli in ogni momento della loro vita; pregano per la pace nel mondo e chiedono che cessino le guerre e ogni uomo sia guidato dall’amore e dalla fratellanza.

Anche i genitori chiedono al Signore che questa bellissima esperienza dei loro figli li faccia riscoprire la propria fede, per crescere anche loro insieme ai figli in un gioioso cammino di amore e di maturazione.

Momenti molto intensi sono quelli della Liturgia Eucaristica, in quel Pane, fatto di mille chicchi di grano, macinati ed impastati ci siamo tutti noi, in quel vino, spremuto da tanti acini d’uva, c’è tutta la nostra vita.

E’ il momento di recitare il Padre Nostro e i bambini lo fanno come san Francesco con le mani tese in alto e intorno all’altare, cominciano ad assaporare la pienezza dell’essere cristiani.

Gesù ha donato ai suoi discepoli, chiusi in casa per paura, un dono grande: la sua piacerà.

Ora è proprio sull’altare che Fra Francesco offre a tutti noi la stessa pace, i bambini si recano dai loro genitori per scambiare la pace con loro e per donare alle loro mamme una rosa.

Sono momenti di grande commozione: è l’effetto della pace del Signore Risorto.

E’ arrivato il momento tanto atteso: i bambini ricevono l’Eucarestia, accompagnati dai genitori.

Ora una forza nuova agisce in loro, ed è la forza del Signore Gesù Risorto, e per questo i bambini esprimono il loro ringraziamento a Gesù: il loro cuore batte un ritmo nuovo e impara parole grandi e vere sul vocabolario dell’amore.

Impara a dire grazie per i doni ricevuti; impara a chiedere scusa per quelli nascosti e sprecati. Impara a dire: pace per un torto ricevuto; impara a chiedere: perdono a qualcuno che ha offeso.

Anche i genitori sentono il bisogno di dire il loro grazie per la gioia che il Signore ha dato loro di accompagnare i loro figli a Lui per potersi cibare per la prima volta del Suo Corpo e Sangue.
Siamo giunti al momento del saluto, il Signore ci fa un altro regalo: la sua benedizione, tutti i bimbi sanno ora che ogni volta che mangeranno il Suo pane che dà la vita, Gesù li renderà sempre più uguali a lui.

Infine i bambini si dispongono a cerchio vicino all’altare della Madonna per l’Atto di affidamento a Maria e recitano:

Ti saluto, oh Maria, con il cuore colmo di affetto.
Dammi i tuoi occhi, Madre tenerissima, per contemplare le meraviglie che il Signore ha compiuto anche in me.
Dammi la tua bocca, Madre dolcissima, per cantare e lodare anch’io il Suo immenso amore per me.
Dammi le tue mani, Madre della Vita, per accogliere degnamente il corpo di Cristo che viene in me.

Dammi il tuo cuore, Madre del Silenzio, per conservare le parole, i gesti, l’amore di Gesù per me.
Dammi i tuoi piedi, Madre della Carità, per correre con sollecitudine incontro a chi chiede solo un sorriso o un po’ d’attenzione

Suggello di questa straordinaria esperienza non poteva non essere la presenza di Giovanni Paolo II, guida e modello delle generazioni presenti e di quelle future, ed è per questo che Fra Francesco ha voluto donare a queste creature di Dio il libro: “Giovanni Paolo II - Il santo dei nostri tempi ”.

Ed eccoci giunti davvero alla fine della celebrazione. E’ il momento dei GRAZIE ed il nostro grazie va in particolare a Fra Fra perché nel condurci in questo cammino ci ha mostrato che la catechesi verso e con Gesù non significa comunicare quello che si vuole, o che si sa o che si crede di sapere; ma significa comunicare solo quello che si è! GRAZIE!!!

GRAZIE alla comunità parrocchiale che ha seguito attentamente la crescita dei nostri bambini.
GRAZIE al coro e a tutti coloro che hanno aiutato noi catechiste a fare di questa celebrazione la festa di tutti noi!
Rosanna, Rosa, Dina, Gemma

FOTO: INCHINGOLO-RIBATTI |