GI.FRA.

NOVITA'

DON LUIGI CIOTTI ha esordito con una citazione del giudice Rosario Livatino, ucciso in un agguato mafioso nel settembre del 1990: “ Non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili” per sottolineare la natura dell'impegno sociale che denota l'azione di queste personalità, che sono disposte a sacrificare la propria vita, in nome di un mondo e di un futuro migliore. Per prima cosa, per essere credibili, è necessario ESSERE ANALFABETI; sembrerebbe un controsenso, ma in realtà questo consiglio ci riporta alla nostra cara UMILTA', che non ci deve far sentire arrivati mai, nemmeno una laurea deve bastare assolutamente a farci sentire a posto. Dobbiamo avere la voglia di conoscere, di sentirci in gioco sempre, sentimento che nasce dal senso di responsabilità che dobbiamo avere nel LEGGERE I CAMBIAMENTI DELLA STORIA, e per fare questo non c'è bisogno di grandi studi, ma solo di un grande cuore umile. Ha toccato argomenti forti, quali la pubblicità e le pretese che il mondo dell'illusione e della virtualità esige dalle persone, soprattutto dai giovani, molti dei quali disperati al punto tale da farla finita credendo di deludere le aspettative di questo sistema tiranno, che punta all'annullamento dell'individualità e dell'esclusività della persona; in questo consistono i cosiddetti “orizzonti”, i modelli di vita con cui tutti siamo continuamente bombardati, e a cui stacanovisticamente tentiamo di arrivare, sferzando la nostra autostima e adeguandoci alla cultura dell'immagine, dell'apparenza, della bellezza fine a sé stessa; questo orizzonte ci mortifica e ci svuota, ecco perché noi dobbiamo combattere per deluderlo, per diventare inadeguati a questo sistema di vita; facendo inoltre un bilancio effettivo dei risultati ottenuti in questi decenni di sviluppo,il responso non è dei più incoraggianti, visto l'aumento della povertà in Italia, la crisi ambientale ( 1/3 delle foreste scomparse, 1/5 delle barriere coralline vanificate, 2/3 degli ecosistemi cancellati, 25% dei mammiferi 12% degli uccelli e 13% degli anfibi in via d'estinzione o persi), la caduta della cultura dei diritti, come l'uguaglianza, che oggi è considerato per lo più un disvalore perché i poveri ci sono di impedimento, le carceri sono sovraffollate e l'intera società è un tappeto dove nascondere queste magagne…su questo hanno operato i “Santi Sociali”, di cui Torino è stata ricca nella storia; ricordiamo tra questi Cottolengo, Don Bosco, Piergiorgio Trassati, Marchesa Giulia Di Barolo, Colonnello Fabio Bruni e Don Giovanni Cocchi (a anche Don Ciotti avrebbe buone probabilità di essere aggiunto in lista in futuro). Ci chiediamo a questo punto: dove stiamo andando? Cosa possiamo fare per risolvere questi problemi? La risposta risiede nel cambiamento, cambiare stile di vita, mettere in primo piano il nostro pensiero ed i nostri valori (LIBERTA', GIUSTIZIA, VERITA', AMORE), lavorando per essi e mettendo al centro le persone, non partendo dai problemi, ma dai bisogni, dall'affettività, alla comunicazione e alla ricerca di senso; concludendo con una frase illuminante del nostro amato Don Tonino Bello: “Non mi interessa se esiste Dio, mi basta sapere da che parte sta.”

 

Vi ricordo che ci potete scrivere all'e-mail gifragiovinazzo@libero.it, saremo felici di rispondervi.

HOME PAGE