GIOVINAZZO CASA DI ACCOGLIENZA VOCAZIONALE PER GIOVANI IN RICERCA (ANNO 2004/2005 )

Signore cosa vuoi che io faccia? Signore dove abiti? “Venite e vedrete…” rispose Gesù!

Ed eccoli qua: Alfredo e Tommaso da Montescaglioso, Giuseppe da Palmariggi, Giuseppe da Carosino, Giuseppe da Statte, Giuseppe da Giovinazzo, Fabio da Taranto, Giovanni da San Giovanni in Fiore.

Giovanni da San G. in Fiore

Tommaso da Montescaglioso

Alfredo da Montescaglioso

Fabio da Taranto

I 4 Giuseppe da:

Palmariggi, Giovinazzo, Carosino e Statte

 

Eccoci qua quando ufficialmente è iniziato l'anno di accoglienza (18 settembre 2004). Poi, nel corso dell'anno, può accadere che…. un giovane si accorga che il Signore gli abbia riservato un'altra strada, oppure, chiamato alla consacrazione, ma non nella vita fraterna..

Ebbene sì. Quest'anno siamo arrivati anche noi, siamo i ragazzi che vivono il loro anno di discernimento in questo convento che ha visto passare e formare intere generazioni di frati, da quando era sede del biennio ginnasiale per poi passare a casa di postulato ed ora di accoglienza.

Il convento si presenta come una grande casa dove i frati accolgono coloro che bussano alla porta per ben discernere il progetto di vita che il Signore ha in serbo per loro.

Il periodo di accoglienza dura all'incirca un anno e ha inizio con una cerimonia ufficiale durante la celebrazione eucaristica, nella quale il padre maestro come rappresentante della fraternità accoglie i ragazzi consegnando loro il Vangelo e la vita di Francesco d'Assisi.

La vita all'interno del convento si svolge all'insegna della preghiera e del lavoro, della formazione, sia francescana e spirituale con incontri quotidiani con i singoli frati, ma anche di vita pratica.

Lo scopo di questo anno di formazione è quello di verificare la nostra vocazione alla vita consacrata e nello specifico alla vita fraterna su imitazione di quella pensata e voluta da Francesco d'Assisi.

Durante l'anno ci siamo potuti confrontare e collaborare con le svariate realtà che ruotano attorno alla fraternità come il Coro francescano, l'Ordine Francescano Secolare, la Gi.Fra. (Gioventù Francescana) e gli Araldini e loro famiglie.

Abbiamo anche avuto l'opportunità di visitare le varie fraternità e parrocchie che appartengono alla nostra provincia, specialmente nelle giornate di animazione vocazionale.

L'esperienza missionaria con i frati della nostra missione in Albania ci ha aperto gli orizzonti a tutte le dimensioni della vocazione a cui il Signore ci chiama.

Veramente il cammino vocazionale, curato dai Frati Cappuccini di Puglia comincia, qualche anno prima della fase dell'Accoglienza attraverso i fine-settimana e gli incontri mensili, mentre i ragazzi, vivendo in famiglia, continuano le loro abituali attività di studio, di lavoro e di impegno cristiano nella propria parrocchia.

Solo dopo questo discernimento-formazione vocazionale i ragazzi che lo desiderano sono ammessi alla fase dell'Accoglienza.

Altre tappe di questo discernimento vocazionale o di formazione iniziale si svolgono a Giffoni Valle Piana (Sa), dove si è ammessi al postulandato insieme ad altri ragazzi dell'Italia Sud-peninsulare (Foggia, Napoli, Salerno, Cosenza, Reggio Calabria).

Con loro, si percorre la fase determinante del Noviziato a Morano Calabro che introduce alla vita religiosa con la prima professione temporanea della vita francescano-cappuccina. Il post-noviziato a Campobasso al termine del quale si emette la professione perpetua e il teologato a Bari.

Carissimi,

voglio invitarvi ad unirvi alla nostra gioia e alla nostra preghiera per i giovani che hanno terminato l'esperienza di accoglienza a Giovinazzo iniziando così l'anno di postulato a Giffoni valle piana.

… che dire!

Penso che la prima cosa sia quella di ringraziare Dio per il dono di questi fratelli. SI, voi siete un dono di Dio come ce l'ha ripetuto anche il nostro padre e fratello san Francesco d'Assisi il quale vedendo altri unirsi a lui per seguire cristo esclamò: “Il Signore mi donò dei fratelli”. Siamo dono l'uno per l'altro.

Seguire le orme del Signore così come lo hanno fatto il poverello di Assisi e Chiara.

Sentirsi amati da Dio e chiamati da Cristo per stare con Lui. Comprendere che tutto è dono suo. Scoprire ogni momento che Egli è il bene, tutto il bene, il sommo bene e comunicarlo con la vita all'altro che incroci sul tuo cammino, nella tua fraternità; farsi strumento nelle mani di Dio, strumento di pace e di unità … abbandonarsi a Dio come un figlio, servire l'altro, avendo lo sguardo fisso sul volto Cristo che si è fatto “piccolo”, farsi piccoli, scegliere di amare per primo,di amare sino alla fine, nonostante …perché così ha fatto Lui. Questa è la strada che Dio vi propone …

 

 

Carissimi

ALFREDO, GIUSEPPE,FABIO, GIUSEPPE,TOMMASO, GIUSEPPEE GIOVANNI,vi accompagniamo con la preghiera quotidiana. Grazie…

Auguri di ogni bene!

 

 

 

 

...arrivati a Giffoni...

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